Alle fasce più deboli della popolazione l’Oms e il Ministero della Salute consigliano la vaccinazione contro l’influenza per evitare di ammalarsi nei mesi invernali. Non a caso, il bilancio tracciato dall’Ocse negli studi pubblicati il mese scorso dedica un capitolo interamente alla diffusione delle vaccinazioni antinfluenzali tra le persone più avanti con l’età. Da questa analisi si desume però che gli over 65 ricorrono sempre meno ai vaccini per restare in buona salute. Nel rapporto sono stati analizzati in particolare due anni: il 2004 e il 2014. Ed è risultato che in Italia, in questo periodo, le persone al di sopra dei 65 anni che si sono vaccinate sono passate dal 65 al 55%. Nonostante il calo, il nostro Paese resta comunque perfettamente in media con il resto dei paesi analizzati dall’Ocse. Sono pochi infatti i paesi che rispettano la raccomandazione di mantenere una copertura vaccinale, in fascia di età avanzata, attorno al 75%. In prima linea c’è il Messico che, nel 2014, ha registrato una richiesta di vaccini superiore all’80%. Segue la Corea che ha mantenuto una quota piuttosto stabile intorno 80%. Al 75% di vaccinati, per il 2014, ci sono anche il Cile e l’Australia. Tutti gli altri paesi sono al di sotto della soglia raccomandata. In coda alla lista si trovano Austria, Slovacchia e Slovenia. L’Italia si trova al quindicesimo posto, quasi a metà della classifica dei 28. Visto questo generale calo, l’Ocse consiglia di affrontare quanto prima una serie di problemi, come la bassa percezione del rischio tra gli anziani e la paura di effetti collaterali, per recuperare coperture e cercare di raggiungere l’obiettivo della copertura al 75%, indispensabile per garantire l’effetto gregge tra la popolazione.
ANZIANI: IN ITALIA SOLO IL 55% SI VACCINA CONTRO L’INFLUENZA
Le categorie maggiormente a rischio