Cresce la stima dell’incidenza delle varianti sulle infezioni nazionali di Covid. I virus purtroppo generano varianti. Le mutazioni del coronavirus sono migliaia ma, ad oggi, sono solo tre le varianti che contano: quella Gb, la sudafricana e la brasiliana. Nelle Regioni dove si è registrato un rapido aumento dei casi come Abruzzo, Marche, Toscana e Umbria, oltre che nelle Province autonome di Trento e Bolzano, le varianti di Sars-Cov-2 sarebbero, secondo le simulazioni sull’andamento dei ricoverati, già tra il 40 e il 50% del totale dei positivi. E quella Gb sembrerebbe destinata a diventare dominante.
A fine febbraio potrebbe essere a disposizione di tutti i laboratori che fanno l’analisi dei tamponi molecolari, un test rapido che in sole due ore potrebbe permettere di verificare, sulle persone già individuate come positive al coronavirus, se sono state contagiate da una delle tre varianti più in circolazione in Italia. È un test ‘rapido’ non nel senso di antigenico (prevede il tampone molecolare) ma solo perché accelera le tempistiche dell’individuazione di soggetti colpiti da varianti di SARS-Cov-2 tra la popolazione, velocizzando anche i provvedimenti di quarantena e di tracciamento contatti; punto cruciale, vista la maggiore trasmissibilità che caratterizza queste varianti. E’ comunque uno strumento che consente di fare solo un primo screening sui tamponi risultati positivi al molecolare. Poi sarà comunque necessario il sequenziamento del materiale genetico del virus sia per avere la conferma definitiva, sia per individuare eventuali nuove varianti diverse dall’inglese, la brasiliana e la sudafricana. Il test non sostituisce cioè il sequenziamento: solo quest’ultimo consente di identificare nuove varianti. Il test permette solo di verificare se un paziente è positivo a una variante già conosciuta e sequenziata.
COVID-19, CRESCE L’INCIDENZA DELLE VARIANTI. IN ARRIVO TEST RAPIDO PER IDENTIFICARE I CASI
Le categorie maggiormente a rischio