INFLUENZA B, PICCO ATTESO TRA MARZO E APRILE

Dopo l’influenza A che ha colpito più di 12 milioni di italiani in autunno e inverno, un nuovo virus influenzale si sta affacciando nel nostro Paese. Si tratta dell’influenza B il cui picco è previsto a breve, tra marzo e aprile. Nei Pronto Soccorso degli ospedali si registra già un aumento dei casi legati a questo virus, mentre si osservano numerosi casi di virus intestinali negli ambulatori, soprattutto nella popolazione lavorativa dei 30-50enni. I sintomi dell’influenza B sono molto simili a quelli della A tra cui febbre, che può anche essere molto alta, tosse, mal di gola, naso chiuso e che cola, starnuti, stanchezza, dolori muscolari e articolari e disturbi gastrointestinali. A rischio soprattutto bambini e giovani. Essendo un’infezione virale, non risponde agli antibiotici, ma i sintomi possono essere alleviati con farmaci da banco come antipiretici e antinfiammatori. In ogni caso, è importante consultare il medico di famiglia o il pediatra, soprattutto in presenza di febbre alta o nei casi di persone fragili, per ricevere la terapia più adatta. Sebbene i casi di influenza di tipo B siano meno frequenti rispetto al tipo A, la gravità della malattia non è da sottovalutare. I sintomi possono infatti persistere per 7-10 giorni e, nei casi più gravi, possono richiedere il ricovero ospedaliero per complicanze quali polmoniti, bronchiti e altre difficoltà respiratorie. Oltre alle misure igieniche, la vaccinazione rappresenta sempre un’arma efficace nella prevenzione dell’influenza, visto che il vaccino contro l’influenza protegge anche dal ceppo B, oltre che da quelli A.

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