Novembre anche quest’anno sta rappresentando il mese clou per l’influenza che ha già fatto registrare un significativo numero di casi, segnando un inizio di stagione particolarmente intenso. I dati preliminari dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) indicano infatti che, nella settimana tra il 6 e il 12 novembre, sono stati stimati circa 375.000 casi di sindrome simil-influenzale, portando il totale a circa 1.264.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza ai primi di ottobre. Colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni di età, ma anche tanti adulti in questi giorni sono a letto con i sintomi classici tra cui un inizio brusco con febbre a 38 o oltre, naso chiuso o che gocciola e almeno un sintomo sistemico come dolori muscolari o articolari. Certamente in questo momento stanno girando diverse forme respiratorie: tanti casi di raffreddamento, così come molti malanni da virus para influenzali e anche i casi di Covid hanno ricominciato a salire perché, come tutte le malattie respiratorie, quando si arriva nella stagione invernale e quando soprattutto si sta di più in ambienti chiusi la trasmissione è più facile. L’influenza vera e propria che non è entrata ancora nell’effettiva fase epidemica, ma potrebbe diventare prevalente già fra un paio di settimane quando le temperature si abbasseranno ulteriormente. Il consiglio degli esperti rimane dunque quello di vaccinarsi immediatamente per non farsi trovare impreparati.
INFLUENZA IN CRESCITA ESPONENZIALE: SUPERATO IL MILIONE DI CONTAGI IN 7 GIORNI
Le categorie maggiormente a rischio