Un unico vaccino in grado di combattere sia l’influenza che il Covid è il prossimo passo cui stanno lavorando le aziende farmaceutiche. L’obiettivo è cercare di gestire al meglio le campagne vaccinali di massa, nel caso in cui sarà necessario un richiamo annuale per il coronavirus.
L’idea è che le modalità di trasmissione dell’influenza e del covid-19 siano molto simili e pertanto un’immunizzazione combinata potrebbe in futuro rappresentare una strategia valida e conveniente. La strategia è quella di creare, tramite una singola dose, anticorpi in grado di contrastare sia il Sars-Cov-2 che la tipica influenza stagionale. Le aziende farmaceutiche hanno già avviato le sperimentazioni, come per esempio l’americana Novavax, i cui primi risultati sarebbero positivi.
La sperimentazione risulta essere ancora però ai primi stadi per cui, almeno per questo autunno, avere un vaccino di questo tipo sara’ molto difficile. E’ verosimile quindi che quest’anno la vaccinazione antinfluenzale, che normalmente facciamo a ottobre-novembre, venga fatta in concomitanza con il richiamo Covid. Mentre, per la stagione successiva, autunno 2022, ci potrà essere un unico vaccino.
E dal 2022 potrebbero arrivare anche le coppie di vaccini contro coronavirus e influenza prodotte con la tecnica innovativa dell’Rna a cui stanno lavorando da tempo Pfizer-BionTech e Moderna.
Prima o poi potrebbe quindi arrivare anche un vaccino antinfluenzale a Rna. Al momento i vaccini antinfluenzali che utilizziamo hanno un’efficacia di protezione intorno al 50%, in certi casi anche meno. La tecnica a Rna potrebbe quindi regalarci un vaccino più efficace, in quanto l’Rna può essere aggiornato più rapidamente ai nuovi ceppi. Senza dimenticare la comodità di ricevere due vaccini con una sola inoculazione. Ma non ci saranno più gli hub. Saranno i medici di famiglia e i normali centri vaccinali a occuparsi di somministrare l’unica dose comprendente anti-Covid e antinfluenzale, almeno per i soggetti ritenuti fragili.
NUOVA FRONTIERA: UN VACCINO UNICO CONTRO COVID E INFLUENZA
Le categorie maggiormente a rischio