NUOVA VARIANTE COVID: NON E’ DETTO CHE LA MUTAZIONE SIA PIU’ PERICOLOSA O CHE RESISTA AL VACCINO

L’annuncio della variante inglese del Sars-Cov-2 sta destando in queste ore non poche preoccupazioni. Secondo gli esperti si tratta però di timori eccessivi. Questi tipi di virus hanno infatti, per loro natura, una grande capacità a mutare, in quanto hanno la peculiarità di essere più imprecisi rispetto ad altri virus nella loro replicazione. Da quando il coronavirus è stato identificato per la prima volta, sono state individuate già una dozzina di varianti; quindi era prevedibile che prima o poi una avrebbe iniziato a circolare. Le tante variazioni che ci sono state finora non hanno inciso significativamente, mentre dalle prime osservazioni sembra che quella inglese renda il virus del 70% più contagioso e quindi abbia una capacità  diffusiva maggiore.  Questo non significa però che sia più letale o che porti ad una sintomatologia più grave. Allo stesso modo non ci sono prove che suggeriscano che il vaccino sarà meno efficace. Nell’arco di un mese si potrà arrivare sicuramente a conclusioni più dettagliate, ma dalle prime informazioni possiamo essere confidenti che la variante inglese del Sars-Cov-2 non dovrebbe sfuggire alla protezione dei vaccini in arrivo. Questo perchè con la vaccinazione vengono stimolati ‘cocktail’ di anticorpi che bersagliano su più fronti la proteina Spike che si trova sulla superfice del virus; quindi, anche se qualche piccola parte della proteina si modifica, gli anticorpi indotti dalla vaccinazione potranno comunque legarsi sulla stragrande maggioranza della superficie della Spike che è rimasta invariata. Nella peggiore delle ipotesi, comunque, non sarebbe necessario ricominciare da zero con la sperimentazione ma basterà fare un aggiornamento della composizione del vaccino, un po’ come avviene ogni anno con il vaccino antinfluenzale. In questo momento diventa però ancora più importante rispettare le regole e limitare al massimo i contatti, in modo da riuscire a contenere il più possibile la diffusione del virus poichè sappiamo che più il virus si diffonde e più si modifica.

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