In questi giorni sono arrivate alla redazione di Starbene tantissime domande sul Coronavirus. I dubbi sono mille e Starbene ha deciso di rispondere. Se non riesci a metterti in contatto con i numeri verdi messi a disposizione dalle Regioni e dal Ministero della Salute, da oggi 25 febbraio e per le prossime settimane, nei giorni di martedì e giovedì, dalle ore 13 alle 14 risponderò a tutti i dubbi del pubblico. Vi invitto a chiamare il numero 02-70300159 Martedì e Giovedì dalle 13 alle 14 Oppure scrivi una email infocoronavirus@starbene.it , risponderò direttamente. Via via, le vostre domande e le risposte saranno pubblicate sul sito di Starbene.
Ricordiamo che rimane importante attenersi alle disposizioni delle autorità nazionali e regionali.
Di seguito una prima domanda
Un dermatologo del Policlinico di Milano è stato ricoverato domenica scorsa all’Ospedale Sacco per una polmonite ed è risultato positivo al Coronavirus. Ora è quasi guarito, ma cosa si sta facendo nei confronti di tutte le persone che sono venute in contatto con lui? In questi casi la prassi è quella di fare il tampone per verificare la presenza del virus nelle persone che sono state più a lungo e a stretto contatto con il medico. Quindi i parenti, i suoi collaboratori (medici, infermieri, personale amministrativo, specializzandi) e alcuni pazienti. È vero che il virus è potenzialmente molto contagioso ma, se chi ha lavorato con il medico per giorni interi o vissuto con lui non è stato contagiato, è molto probabile che coloro che hanno avuto solo un contatto breve e limitato nel tempo non lo siano affatto. Possiamo quindi tranquillizzarci in questo senso, perché il contagio non è ‘automatico’ e, anzi, il Coronavirus sopravvive male nell’ambiente, cioè fuori dall’organismo che lo ospita.