Gli operatori sanitari “lavorano con la salute”. Lavorano con la salute dei cittadini e per questo devono adottare quei comportamenti virtuosi che riducano al massimo il rischio di contagio. La realtà oggi è che nonostante ci sia una raccomandazione per la vaccinazione anti-influenzale di coloro che sono a contatto con i pazienti, la copertura non sia ancora ai livelli previsti.
Se un infermiere, un medico si vaccinano compiono un gesto di difesa e tutela della popolazione. Primo perché non diventano veicoli a loro volta di diffusione dei virus protagonisti della stagione 2015/2016, secondo perché se il medico si vaccina riuscirà ad essere più efficace nel messaggio sull’opportunità di vaccinazione per i propri pazienti.
La recente iniziativa della SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) “Noi ci vacciniamo” va in questa direzione. I medici si vaccinano per sensibilizzare a loro volta i cittadini.
Riuscire a raggiungere le coperture vaccinali previste dall’OMS vuol dire diminuire il rischio di contagio e impedire le complicanze nei soggetti a rischio abbattendo il tasso di mortalità che ogni hanno l’influenza comporta. Avere come primo partner della campagna vaccinale gli stessi medici è il primo passo per centrare l’obiettivo.
Perché i medici e gli operatori sanitari dovrebbero essere i primi a vaccinarsi contro l’influenza
Le categorie maggiormente a rischio