Questa settimana ho avuto il piacere di aprtecipare a Forum la trasmissione condotta dall’amica Barbara Palombelli.
Oggetto della puntata la diatriba tra un datore di lavoro che voleva che una dipendente si vaccinasse contro l’influenza, il dipendente che non voleva sottostare a questa richiesta.
Sorvolando sul dibattito che è avvenuto, questo tema è sicuramente uno spunto per sottolineare che:
– vaccinarsi contro l’influenza non è un obbligo, ma se il datore lo propone c’è una motivazione: limitare la diffusione del
virus in azienda, permette di abbattere il rischio di avere i dipendenti assenti per malattia con un impatto importante da un
punto di vista economico,
– se la campagna vaccinale è proposta dalle aziende, il vaccino dovrebbe essere messo a disposizione dei dipendenti gratuitamente per offrire un duplice servizio,
– in alcuni casi è importante che i dipendenti si vaccinino, come ad esempio tutti gli operatori sanitari che venendo a contatto con pazienti devono lavorare in massima sicurezza.
Evidenziato questi aspetti, la scelta della vaccinazione influenzale rimane un gesto autonomo e libero di protezione verso se stessi, la propria famiglia e la comunità in cui si vive sia essa sociale o lavorativa.
VACCINARSI SE LO PROPONE IL DATORE DI LAVORO E’ UN OBBLIGO?
Le categorie maggiormente a rischio