VARICELLA: IMPORTANTE VACCINARSI PER EVITARE COMPLICANZE GRAVI

La varicella, malattia tipica ma non esclusiva dell’infanzia, viene spesso considerata una patologia banale, soprattutto da chi non ha vissuto le complicanze. Lo dimostra un recente studio di Datanalysis che rivela come questa malattia sia troppo spesso sottovalutata, tralasciando i rischi per la salute. In realtà la varicella è una malattia infettiva estremamente contagiosa e tutt’altro che banale. Essa infatti può dare origine a complicanze anche gravi che rendono necessario il ricovero in ospedale. Le più frequenti sono di tipo dermatologico, ma anche polmoniti e meningo-encefaliti. L’unico modo per abbattere il rischio di queste complicanze è quello di prevenire il contagio attraverso la vaccinazione. Oggi la vaccinazione contro la varicella è entrata nell’elenco dei Lea (livelli essenziali di assistenza) e viene fornita gratuitamente dal Servizio sanitario: la si può eseguire, nell’infanzia, contemporaneamente con un vaccino tetravalente o separatamente col vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia. Si tratta di un vaccino non obbligatorio, ma di certo utile visto che i casi di contagio della varicella tra i bambini sono in netto aumento soprattutto nella fascia di età che va dai 5 ai 10 anni. La vaccinazione contro la varicella rappresenta uno strumento estremamente efficace sia in termini di protezione del singolo che di sanità pubblica. L’esperienza ci dice infatti che nei Paesi in cui la vaccinazione è stata usata, mantenendo un alto tasso di copertura, si è registrata una notevole riduzione dei contagi e delle complicanze con ospedalizzazioni. Il vaccino contro la varicella in Italia è disponibile da almeno una decina d’anni ma sono ancora pochi i genitori che lo sanno e i dati del Ministero indicano che nel 2015 solo il 30% dei bambini è stato vaccinato. 

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